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Via Castello 4, 23801 Rossino di Calolziocorte (Lecco)
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La Lombardia

Un punto di partenza perfetto.

Il Castello di Rossino, essendo situato vicino ai principali centri della Lombardia, rappresenta un perfetto punto di partenza per esplorare i suoi tesori. Spesso identificata come una regione con vocazione strettamente economica, possiede invece un patrimonio artistico di eccezionale valore, ospitando il maggior numero di Patrimoni dell’Umanità protetti dall’UNESCO in Italia, tra cui:

– Il Cenacolo Vinciano: la più famosa rappresentazione dell’Ultima Cena, il capolavoro di Leonardo da Vinci e del Rinascimento italiano databile al 1494-1498, è conservato nell’ex-refettorio rinascimentale del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Nel 2013 è stato il dodicesimo sito statale italiano più visitato, con oltre 400.000 visitatori.

Da sottolineare una curiosa coincidenza: Leonardo da Vinci ricevette nel 1482–appena giunto a Milano–un incarico da parte Ludovico il Moro per studiare un sistema che permettesse la navigazione proprio dal lago di Como fino a Milano. Una soluzione al problema è rintracciabile all’interno di alcuni suoi disegni del “Codice Atlantico”, dove è possibile riconoscere il tratto di rapide del fiume Adda in prossimità del santuario della Madonna della Rocchetta: il genio fiorentino, durante il suo lungo soggiorno milanese, era infatti solito frequentare abitualmente questi luoghi, e qui trovò ispirazione per lo sfondo de “La vergine delle Rocce”.

– Crespi d’Adda: frazione del comune di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, è sede di un villaggio operaio, operante nel settore tessile cotoniero sorto grazie a Cristoforo Benigno Crespi nel 1875. A partire dal 1995, il “Villaggio operaio di Crespi” è entrato a far parte della Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, in quanto uno degli esempi meglio conservati di villaggio operaio industriale che esistano al mondo.

– Le incisioni rupestri della Val Camonica: si trovano in provincia di Brescia e costituiscono una delle più ampie collezioni di petroglifi preistorici del mondo, nonché il primo Patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO, nel 1979. Finora, sono più di 140.000 le figure riconosciute, ma nuove ininterrotte scoperte hanno progressivamente aumentato il numero complessivo delle incisioni catalogate, fino a oltre duecentomila.

– Il Sacro Monte del Rosario: il Sacro Monte di Varese fa parte del gruppo dei nove Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, inseriti nel 2003 dall’UNESCO nella lista del Patrimonio dell’Umanità. È costituito da quattordici cappelle, dedicate ai misteri del Rosario, che a loro volta conducono al santuario di Santa Maria del Monte, luogo di pellegrinaggio sin dal Medioevo. Quest’ultimo funge da quindicesima cappella, e conserva al suo interno un organo neoclassico del 1831, opera di Luigi Maroni Biroldi.

– Il Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso: complesso situato a Ossuccio, sulla riva occidentale del lago di Como, giace su un dirupo a 400 metri sul livello del mare, di fronte all’isola Comacina. Le quattordici cappelle facenti parte del comprensorio, tutte costruite tra il 1635 e il 1710, sono in stile barocco e conducono al santuario edificato nel 1532, posto sulla sommità a completamento simbolico della corona del Rosario. Anch’esso fa parte del gruppo dei nove Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, inseriti nel 2003 dall’UNESCO nella lista del Patrimonio dell’Umanità.

– Brescia e Castelseprio: rientrano nel sito seriale “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, inserito dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio dell’Umanità nel 2011. A Brescia sono custoditi il monastero di Santa Giulia con la basilica di San Salvatore e l’area archeologica del foro romano, mentre a Castelseprio, in provincia di Varese, il sito riconosce l’area del castrum con il monastero di Torba, la chiesa di Santa Maria foris portas con i suoi affreschi e i ruderi della basilica di San Giovanni Evangelista.

– Mantova e Sabbioneta: dal 2008 le due città d’arte, entrambe accomunate dall’eredità lasciata loro dai Gonzaga, che ne hanno fatto tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, sono state inserite nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.

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